


Mio fratello sin da subito ha le idee chiare in merito alla scelta a cui lo abbiamo sottoposto. Tra l’opzione di tornare al Dartmoor National Park e quella di avventurarci verso un nuovo e sconosciuto parco Andrea opta per la seconda possibilità con grande entusiasmo. Anche noi siamo euforici di scoprire nuovi paesaggi e intraprendere una nuova avventura.
Dobbiamo affrettarci a cercare una struttura che ci ospiti per la notte e che si trovi in un’area strategica. L’idea di principio è quella di passare l’ultimo giorno in una zona che sia di strada verso Londra, che ci consenta cioè di non compiere deviazioni larghe e allungare ulteriormente il viaggio in macchina. Osservando attentamente la mappa notiamo una enorme macchia verde che rispecchia le nostre esigenze. Scopriamo che si tratta dell’Exmoor National park, un’area protetta tra le contee del Dorset e del Somerset. Siamo affascinati dal fatto di poter esplorare un’altra contea inglese portando il numero di quelle visitate a ben 4 nel giro di pochi giorni.
Non ci resta che trovare un posto dove dormire. Siamo tutti d’accordo sul fatto che vogliamo ancora fare campeggio, anche se sappiamo che non potremo farlo libero. Poco importa. Speriamo solo di trovare un’area ben attrezzata e non troppo caotica dove poter sistemare le nostre tende e goderci ancora un po’ la natura. Cominciano le ricerche sui cellulari.
Le nostre ricerche ci portano in pochi minuti a scoprire un’interessantissima area campeggio che ospita anche una fattoria. Ne restiamo immediatamente colpiti. Ci affrettiamo dunque a chiamare. Fortunatamente pur essendo una prenotazione last minute, c’è ancora disponibilità e riusciamo ad assicurarci uno spiazzo per le tende. Ora siamo davvero pronti per partire.
Lasciamo la meravigliosa Tintagel e il castello di Re Artù pronti per una nuova avventura. Il viaggio di circa due ore e mezza è piacevole e rilassante. Ben presto notiamo come poco a poco il paesaggio tutto intorno a noi cambia e si tinge sempre più di verde. Anche le strade cominciano ad assumere un’aspetto diverso, diventando più sterrate e isolate. Devo essere onesto: mi piace molto guidare (mi sto anche abituando a condurre a destra) e quello che amo di più è quando mi imbatto in questi percorsi un po’ fuori mano. Credo che la sensazione di libertà e meraviglia che si prova è il mix perfetto per poter descrivere un viaggio on the road.
Durante l’ultima parte del viaggio, cioè quella all’interno del parco nazionale, attraversiamo diversi villaggi tipici inglesi. Dai finestrini della nostra auto ammiriamo meravigliati bianchi cottage con robusti tetti di paglia e raffinati infissi in legno che si alternano con edifici più moderni e colorati che a volte quasi stonano con questa armoniosa atmosfera fiabesca. Da questi ultimi possiamo notare un andirivieni di persone che entrano ed escono da porte il più delle volte antiche e scricchiolanti. Molto spesso si tratta di negozietti che vendono prodotti tipici o piccoli capolavori artigianali. In altri casi si tratta di minimarket.
I nostri occhi, però, si soffermano sempre su quelli che vengono considerati uno dei simboli più rappresentativi della cultura anglosassone: i pub. Questi hanno il grande potere di essere in grado di farsi notare anche in mezzo a strutture di ineccepibile splendore architettonico. Credo che il segreto stia nel loro innato fascino che si portano dentro da anni e che sono in grado di esprimere in maniera semplice e naturale. Attraverso un’insegna a volte anche un po’ arrugginita, riescono a rievocare la cultura e la storia gloriosa non solo del locale ma di tutta l’Inghilterra. Dal canto loro, anche gli uffici postali, o post office come si dice da queste parti, racchiudono gelosamente i ricordi di un’ Inghilterra che non c’è più e rappresentano forse meglio di qualunque altra cosa l’avanzare imperterrito del tempo. E se qualche struttura riesce ancora a conservare i segreti di generazioni passate, altre ahimè si sono trasformate in moderne basi operative di smistamento di pacchetti e lettere.
Una volta lasciato l’ultimo paesino prima di raggiungere il camping, attraversiamo una rigogliosa zona collinare. Lo spettacolo è idilliaco e più volte ci fermiamo per scattare qualche foto. Il bello del viaggio è quasi sempre il viaggio stesso. A farci compagnia ci sono anche cavalli e pecore che serenamente pascolano intorno a noi. A dire il vero alcune volte ci siamo imbattuti in intere greggi che hanno occupato quasi per intero la strada. Un’irrompente suonata di clacson e qualche gesto dai finestrini hanno comunque risolto il problema in breve. Piacevoli inconvenienti di viaggio.
Arriviamo a destinazione sul tardo pomeriggio. La struttura scelta per l’ultima notte e la Burrowhayes Farm. Appena arrivati incontriamo il proprietario del campeggio, il quale ci mostra il nostro spazio sul quale montare le tende. C’è ancora un pò di luce ma non possiamo permetterci di rilassarci troppo. Abbiamo ancora molte cose da fare. Il lato positivo, però, è che questa volta abbiamo la possibilità di sistemarci senza particolari intoppi. Colgo questa occasione come una sfida e decido di montare la tenda da solo e senza aiuto. Ormai ho imparato e in pochi minuti riesco a costruire da zero tutta la struttura. Sono entusiasta. Siamo comunque tutti al lavoro per preparare i posti letto e prepararci per la notte.
C’è però ancora da pensare alla cena e per questo motivo decidiamo di andare al paese più vicino per comprare qualcosa da mettere sotto i denti. Quando eravamo a Truro io e Jessy abbiamo trovato in un negozio un barbecue portatile, che abbiamo deciso di acquistare proprio per occasioni come queste. Decidiamo quindi di viziarci con una gustosa cena a tema BBQ.
La serata è tiepida e piacevole. Ancora una volta veniamo stregati dalla magica atmosfera che si vive di notte attorno al fuoco e coperti da un tappeto infinito di stelle brillanti. Dobbiamo solo essere più attenti a mantenere un tono di voce basso a causa dei molti vicini di tenda già a riposo, ma la bellezza della vista sopra di noi già ci spinge a goderci il momento centellinando le parole. Andiamo a riposare decisamente con l’animo leggero.
La mattina ci svegliamo presto. In primis perché il sole è già attivo da diverse ore e ha avuto modo di surriscaldare le nostre tende. Il secondo motivo è invece legato alla gran vivacità che si respira tutto intorno a noi. Se non fosse stato per il calore quasi insopportabile emanato dalle nostre tende, ci saremmo infatti svegliati tra le grida dei bambini o i rumori di chi ha già voglia di rendersi utile di prima mattina. La cosa comunque non ci disturba particolarmente e, al contrario, ci ravviva immediatamente. Ora abbiamo fame e ci prepariamo per una ricca colazione. Abbiamo da provare ancora gli scones che abbiamo comprato il giorno prima. Una delizia. Un’ottima spinta di energia è quello che ci vuole per cominciare con il piede giusto la giornata. Siamo curiosi di scoprire la zona attorno al camping e per questo motivo ci sistemiamo velocemente. Vogliamo infatti sfruttare al meglio quest’ultimo giorno che ci è rimasto. Nel prepararci rimaniamo tutti molto impressi dalla pulizia e organizzazione perfetta del camping. È stata davvero un’ottima scelta. Carichiamo tutto in macchina e siamo pronti per fare un’ultima escursione attorno alla struttura. Abbiamo letto che ci sono percorsi molto interessanti e non vediamo l’ora di scoprirli. Facciamo però prima una breve passeggiata nella piccola fattoria adiacente al camping. Notiamo un bellissimo e rigoglioso melo all’ingresso. È un’esplosione di colori e vita. Decidiamo di provarne i frutti raccogliendo alcune mele appena cadute. Sono dolcissime e squisite. Nella stalla che si trova appena dietro alcune postazioni sono vuote, mentre altre sono occupate da alcuni simpatici e mansueti cavalli. Purtroppo il tempo non è dalla nostra parte e dobbiamo affrettarci se vogliamo goderci appieno la giornata.
Cominciamo la nostra passeggiata costeggiando un piccolo fiumiciattolo il cui dolce rumore dell’acqua ci accompagna durante i primi minuti all’interno del bosco. Io, in particolare, rimango incantato di fronte ai tanti scorci che si possono ammirare lungo il percorso. Decido così di indugiare sui più belli e quelli da cui penso possa trarre le migliori immagini con la mia reflex. Non mi accorgo però che mentre Jessy resta a pochi metri da me, Andrea e Silvia si incamminano velocemente lungo il sentiero che poco più avanti offre diverse deviazioni. Cerchiamo di accorciare le distanze senza successo poiché, scopriremo più tardi, imbocchiamo un percorso diverso dal loro.Non ci resta che proseguire per gruppi separati.
Il sentiero è piacevole e rilassante. I suoni della natura ci accompagnano a ogni passo, regalandoci sempre piacevoli sensazioni. La natura, come sempre, non delude mai. Lasciamo il bosco con le sue meravigliose tinte verdi e proseguiamo la nostra passeggiata tra le lussureggianti campagne che lo circondano. Percorriamo una piccola strada asfaltata che delimita i confini dei due paesaggi. Lungo il cammino incrociamo molte persone, famiglie soprattutto, felici di godersi anch’essi qualche ora a contatto con la natura. D’altronde il clima favorevole e i suggestivi paesaggi favoriscono le attività all’aria aperta. I più entusiasti, però, sono senz’ombra di dubbio i bambini e i cani. I nostri sorrisi più intensi sono dedicati proprio a loro e alla loro spensieratezza e gioia nel sapersi godere ogni momento della giornata senza sforzo. Prima di ritrovare lo stesso sentiero dove ci siamo divisi poche ore prima da mio fratello e la sua ragazza, notiamo la presenza di un fiume che scorre a lato della strada. Probabilmente è lo stesso che, con il suo dolce rumore, ci ha accompagnato all’inizio della passeggiata. Questa volta, però, cediamo alla tentazione di rilassarci seduti su di un sasso e immergerci i piedi. L’ acqua è gelida, ma la vista che ci regala ci riscalda il cuore. Ci troviamo in prossimità di un piccolo ponte fatto di mattoni. Anche i cani sembrano apprezzare particolarmente questa porzione di bosco al confine con le campagne. L’acqua cristallina del fiume è un’ottima alleata di giochi per loro e un’occasione del genere non se la fanno sicuramente sfuggire. È, inoltre, anche un’ottima fonte per dissetarsi dopo tanti sforzi. Assistere a questo meraviglioso spettacolo in una cornice così suggestiva era la cosa più bella che potessimo avere per concludere la nostra vacanza.
Quasi per caso riusciamo a incontrare Andrea e Silvia lungo il sentiero che ci riporta verso la macchina. Siamo contenti di averli ritrovati e non vediamo l’ora di condividere le nostre esperienze e quello che abbiamo visto in queste ore in cui eravamo divisi. Abbiamo molto di cui parlare e per questo motivo decidiamo di farlo davanti a un buon piatto caldo. Ci dirigiamo a Porlock, piccolo paese a pochi passi dal campeggio e dal bosco. Non appena arrivati, rimaniamo incantati dalla sua bellezza. Anche qui il tempo sembra essersi fermato secoli fa questa atmosfera non solo la si respira nelle stradine, ma anche all’interno dei negozietti e dei pub e bar che visitiamo. In particolare, il Bottom Ship, è un pub che risale al quindicesimo secolo ed è per questo considerato uno dei più antichi della zona. Anche se non abbiamo avuto la fortuna di mangiare qui, siamo riusciti a entrare e a farci un giro al suo interno per poterne ammirare lo splendore e il fascino del suo glorioso passato. Emozioni e suggestioni simili, invece, le abbiamo provate quando ci siamo fermati per una merenda al Whortleberry tearoom. Questa sala da tè è davvero un luogo magnifico che ti aiuta a vivere appieno l’esperienza culturale del tè in Inghilterra. Noi siamo rimasti impressionati dal set di porcellana antica con il quale vengono serviti pregiati tè e gustose torte. Con questo incantevole villaggio, abbiamo l’ennesima prova che quest’area racchiude una speciale atmosfera, da ovunque la si osservi. È stata davvero una piacevolissima scoperta e sproniamo sempre chiunque abbia intenzione di passare di qui di soffermarsi per ammirarne la sua bellezza.
Ritorniamo verso l’auto consapevoli che la nostra esperienza da queste parti è ora davvero finita. Bisogna far ritorno a casa. L’ultima parte del viaggio verso Londra è piacevole anche se come sempre accade in questi casi, il ritorno sembra sempre infinito rispetto all’andata. I luoghi, i piatti, le persone e gli attimi più piacevoli vissuti durante questi giorni sono argomento di discussione durante queste interminabili ore. Aiutano a rendere il viaggio un po’ più leggero e spensierato. D’altronde le avventure sono fatte per essere vissute e ricordate per sempre. O almeno fino al prossimo viaggio.