BACKPACKING DURANTE LA PANDEMIA

Ti racconto com’è stato viaggiare durante la crisi sanitaria del Covid-19, dall’esplosione dell’emergenza al ritorno a casa

Quando si viaggia può succedere di tutto! Questo un viaggiatore lo sa bene. Ma dubito che anche il più esperto dei globe-trotter abbia potuto pensare a un simile scenario. L’evento del Coronavirus infatti ha sorpreso davvero tutti. In pochi si aspettavano che potesse assumere tale dimensione e forma a livello globale al punto da dover costringere praticamente tutti i governi a chiudere i confini dei propri paesi.

Questa decisione ha inevitabilmente portato con se molti disagi e ovviamente tra i più colpiti nell’immediato sono stati i milioni di viaggiatori in giro per il mondo. Voli cancellati, corse degli autobus sospese, collegamenti marittimi interrotti, controlli sanitari improvvisamente rigidissimi e quarantena obbligatoria. Questi sono stati solo alcuni degli scenari che tutti coloro che si trovavano lontano da casa hanno visto, vissuto e sofferto. Ed io non sono stato da meno. La mia esperienza di backpacking ha avuto risvolti inaspettati.

Li ricordo bene quei giorni così tanto concitati: ero in Argentina, per l’esattezza a Las Grutas, ridente paese affacciato sulla costa atlantica che d’estate vede il suo massimo splendore accogliendo milioni di turisti provenienti da un po’ tutto il mondo. Mi trovavo lì per visitare un caro amico conosciuto qualche mese prima in giro per l’Uruguay.

Quando la vidi per la prima volta dissi che mi sembrava di essere a Santorini. Si, esattamente quella Santorini, con le sue case bianche e il mare blu che solo il sole caldo estivo sa trasformare in qualcosa di ancora più magico. E anche se non sono mai stato in Grecia, avevo perfettamente in mente come potesse essere quel piccolo paese del mediterraneo. Questo grazie alle riviste di viaggio e la moltitudine di foto postate su Instagram ogni giorno sopratutto nella stagione estiva da milioni di vacanzieri.

Per questo motivo, quella cittadella nell’emisfero sud aveva per me preso il soprannome di “Santorini del Sud America”.

backpacking per la Patagonia: Las Grutas

Pensai di utilizzare questa località di villeggiatura come prima tappa per il lungo viaggio via terra che mi ero fissato di intraprendere qualche tempo prima per poter esplorare quanto più possibile le meraviglie dell’Argentina.

Partenza da Buenos Aires dove avevo passato a intermittenza due settimane, e arrivo dopo quasi 3000km laggiù, da lei, la magica città conosciuta da tutti come “la fine del mondo”: Ushuaia.

Che poi in realtà c’è un acceso dibattito al momento su quale sia la città più australe del mondo. Pare che secondo le ultime informazioni raccolte Puerto Williams, in Cile, si sia aggiudicato questo importante riconoscimento. A perdere lo scettro sarebbe proprio Ushuaia, la quale dista appena 10 km più a nord.

Menu